domenica 12 novembre 2017

Cronache di Lettrici Accanite #1

Buona Domenica Lettori Accaniti!
Tutti noi durante la nostra vita abbiamo sperimentato quello che ci piace definire il "Disagio da Lettore". Ovvero quello strano momento in cui, a causa della nostra passione, facciamo o diciamo qualcosa di assolutamente inappropriato e vorremmo seppellirci sotto metri e metri di terra.
Essendo delle Lettrici Accanite, siamo immerse in quel sentimento tutti i giorni della nostra vita e abbiamo pensato che potesse essere divertente condividere qualche aneddoto particolarmente succoso con voi organizzandoli in temi settimanali! Non fateci sentire sole ed inondateci delle vostre storie imbarazzanti riguardanti le vostre avventure da Lettori Accaniti qui sotto nei commenti!


Il tema scelto per oggi è Figure imbarazzanti in libreria!

Ebbene sì, non potevamo farci mancare nulla. Ma partiamo dall'inizio.
Era un inverno di qualche anno fa, quando, per il loro anniversario, l'allora sfortunato ragazzo di mia sorella le regalò un buono della Feltrinelli da 20 euro (e già questo doveva essere un indizio sulla misura del loro amore...).
Noi, come ogni Lettrice Accanita che si rispetti, fummo estasiate dal regalo. Lei perchè pensava di aver trovato finalmente qualcuno che capisse la sua psicopatia, io per l'idea di scroccare libri gratis.
Decidemmo di andare a comprare il libro un Sabato pomeriggio perchè non avevamo scuola e potevamo studiare il giorno successivo. Insomma, dovevamo avere tutto il pomeriggio libero, perchè solo voi potete capire quanto fosse difficile scegliere un solo romanzo tra tutti quelli esposti sugli scaffali.
Ci imbacuccammo bene, prendemmo il nostro buono e affrontammo il clima impervio fino all'agognata libreria. Il fatto che abitiamo in una città di mare e che quindi non possa fare molto freddo non è rilevante ai fini della storia.
Inutile dire che spendemmo più di un'ora a soppesare quel libro, quell'altro, quell'autore, quella copertina, quel titolo, ma dove ce lo mettiamo, ma quei colori stanno male nella libreria, ma chi è lei, che ruolo ha nella storia, no il vampiro non va più di moda, questo mi fa venire voglia di tagliarmi le vene.
Alla fine, sotto gli sguardi omicida di più commessi, facemmo la nostra scelta e ci dirigemmo alla cassa per pagare, il buono ben stretto nel pugno e svettante contro le facce di quei poracci che dovevano pure comprarsi i libri da soli (che fino alla settimana prima facessimo parte anche noi di quella maggioranza, non era rilevante).
Arrivammo alla cassa e porgemmo il libro prescelto al commesso, che procedette a batterlo e a dirci il prezzo. Fu lì che tutto cominciò ad andare male.
Mia sorella, dandosi importanza, porse il buono al commesso che lo guardò qualche secondo prima di assumere un'espressione imbarazzata.
"Questo buono non è valido" ci disse, quasi dispiaciuto.
"Perchè?" domandai io scocciata (la mia sociopatia era già a livelli avanzati).
"E' un buono Feltrinelli, qui siamo all'Enaudi".
Potete immaginare l'imbarazzo che ci prese in quel momento. Oltretutto, sicurissime del potere del buono, non avevamo portato altri soldi con noi e quindi non potevamo nemmeno far finta di nulla e pagare.
Alla fine Sara se ne uscì con uno stiracchiato: "Ah, okay. Allora nulla", poi posammo il libro sul bancone e uscimmo dalla libreria facendo finta di nulla.
Inutile dire che non vi mettemmo più piede fino alla sua chiusura.
     
 



Insomma, come avete potuto vedere, le figure imbarazzanti sono la nostra specialità. Ma confidiamo in voi!
Non deludeteci e lasciateci nei commenti qualche vostra avventura librosa degna di essere raccontata (in anonimo...).
Noi per questa settimana vi salutiamo e vi mandiamo un grosso bacio!

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